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Social innovation: “Ecco come cogliere l’opportunità del cambiamento”

Un creativo per formazione e per natura che ha sposato la causa dell’innovazione, purché sia equa, giusta e inclusiva. Un imprenditore che persegue i valori del welfare e punta all’impatto sociale. E che invita le imprese sociali ad “uscire dalla comfort zone, affrontando in maniera consapevole la transizione digitale ed ecologica”.  

Lui è Gennaro Di Cello, formazione umanistica, impegnato da sempre nella creazione e progettazione di infrastrutture sociali e culturali nel Sud Italia, negli ambiti della cultura, della didattica, dell’innovazione sociale e tecnologica. Dal 2014 vicepresidente di Entopan provider che ha promosso l’ecosistema dell’innovazione armonica, una delle più grandi piattaforme per l’innovazione del Mezzogiorno, che agisce in una prospettiva euro-mediterranea ed euro-atlantica. L’ecosistema da anni è impegnato nella realizzazione di una filiera dell’innovazione integrata, di cui Entopan Innovation è incubatore, acceleratore e hub di open innovation che cura percorsi di accompagnamento per startup, imprese e organizzazioni sociali, adottando approcci, criteri, metodologie che si prefiggono la generazione di impatti sociali, culturali, ambientali positivi nei territori e nelle comunità. Da ottobre 2022, Entopan Innovation gestisce, insieme a Fondazione Giacomo Brodolini, il primo Italian Innovation and Culture Hub a San Francisco, una iniziativa strategica pluriennale del governo Italiano per la promozione dell’innovazione dell’Italia negli Stati Uniti.

Con Entopan Innovation abbiamo recentemente promosso e lanciato Human Tech, un programma condotto in collaborazione con CGM Finance e Sefea Impact, che ha l’obiettivo di accompagnare le imprese sociali nei processi di transizione digitale ed ecologia. “Abbiamo selezionato 4 imprese sociali per realizzare una fase pilota da far crescere nei prossimi anni – afferma Di Cello – Un’analisi inziale dei fabbisogni, cui seguirà un momento di co-design partecipato dai team delle organizzazioni coinvolte, consentirà di individuare gli ambiti su cui lavorare, realizzando dei piani di innovazione. Si tratta di un percorso graduale che necessità di tempi di maturazione. Human Tech si pone in ascolto delle imprese sociali utilizzando il digitale e le nuove tecnologie come una leva per arricchire e sprigionare il potenziale connesso alle organizzazioni. Si tratta di un percorso e di un programma che si alimentano di scoperte, del continuo superamento di ostacoli e difficoltà. In tal senso, il programma e i suoi risultati, potranno essere utili non solo per la rete CGM ma anche per il più ampio contesto della cooperazione sociale in Italia.”  Già, perché l’innovazione armonica, quella che mette al centro l’uomo, la comunità, l’ambiente, conduce a risultati generativi e trasformativi per l’organizzazione che la persegue, per i suoi utenti e per l’intero ecosistema territoriale in cui è inserita.

Pandhora, startup innovativa, specializzata nella progettazione, realizzazione e distribuzione di dispositivi nel settore delle Top Quality Wheelchair, è un esempio di innovazione tecnologica al servizio delle persone.  “Il team è partito da zero, grazie alla call “Innovare in Rete”, promossa insieme a Banca Etica – spiega il vicepresidente di Entopan – e migliorando un prodotto non soggetto nel tempo a grandi innovazioni, la carrozzina per le persone disabili, hanno maturato un’esperienza e una capacità di innovare straordinaria, anche considerando che l’Italia sconta un forte ritardo nelle procedure di brevettazione. Pandhora è un esempio in controtendenza. Ad oggi il team ha registrato poco meno di 30 brevetti nel settore medicale e dei dispositivi dedicati alla cura delle persone, attivando collaborazioni importanti con player internazionali”. 

“L’innovazione – conclude Gennaro Di Cello – è una grande opportunità che produrrà effetti positivi, soprattutto in termini di sostenibilità. Anche il Terzo Settore deve diventare protagonista delle transizioni in corso, gestendone e governandone i processi, piuttosto che subirli. Molte corporate, anche grazie al digitale si stanno organizzando per dare risposte ai loro utenti, includendo nelle loro strategie di sostenibilità sempre più azioni di corporate social innovation ovvero interventi a favore degli stakeholders territoriali, che spesso adottano temi e pratiche tipicamente associati al vocabolario del settore sociale. Il Terzo Settore deve avviare un dialogo e un confronto con il mondo profit, quello orientato a realizzare una sostenibilità autentica e integrale, e assumersi la responsabilità di agire il cambiamento. Human Tech può dare un piccolo contributo per sostenere la creazione di progetti di senso, supportando quelle organizzazioni che desiderano intraprendere un percorso di rinnovamento, rispondendo in modo nuovo, con spirito e strumenti nuovi, ai bisogni delle persone”. 

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Human Tech: il programma per l’innovazione aperta e armonica

La trasformazione tecnologica sta trasformando i modi di operare nell’ambito del welfare, modificando i saperi e le competenze, i contenuti del lavoro sociale, le forme di offerta dei servizi in ragione della nascita di piattaforme digitali per l’erogazione dei servizi.

In questo scenario è importante che, nella creazione di strumenti digitali, le persone e le comunità rimangano al primo posto, in modo che siano le tecnologie al servizio delle persone e non viceversa.

Da qui è maturata la consapevolezza che le nuove sfide che le imprese sociali devono affrontare per generare importanti benefici per le persone, le comunità e i territori, necessitano dell’elaborazione e della costruzione di un framework e di un approccio in grado di orientare l’introduzione di soluzioni tecnologiche nella value chain delle organizzazioni sociali.

Il programma

Human Tech, il primo e inedito percorso di open innovation e accelerazione, disegnato su misura per supportare le imprese sociali nei percorsi di transizione digitale ed ecologica, nasce con la finalità di rafforzare sistematicamente l’approccio all’innovazione delle organizzazioni, utilizzando le tecnologie abilitanti disponibili e/o favorendo la nascita di proof of concept (processo che serve a validare un’idea o un progetto per dimostrarne la fattibilità) da scalare per fornire risposte nuove ai bisogni sociali tradizionali e a quelli emergenti.

Human Tech nasce in un quadro di collaborazione tra CGM ed Entopan Innovation. L’iniziativa prevede un accompagnamento modellato sull’impresa sociale, attraverso un percorso di innovazione e sostenibilità -in termini di processo e prodotto/servizio – nonché un supporto per lo scouting di risorse finanziarie in equity e/o debito e per l’individuazione di partner strategici. Ed è per questa ragione che il programma Human Tech prevede il supporto di importanti soggetti finanziari del settore quali CGM Finance e il fondo Sefea Impact.

“Human Tech – afferma la Presidente Giusi Biaggi – rappresenta una grande opportunità nella nuova strategia di CGM che è volta ad abilitare l’impresa sociale nel fronteggiamento delle sfide trasformative poste dalla nostra società. Per questo crediamo sia necessario che le imprese sociali e le loro reti locali intraprendano percorsi di open innovation avvalendosi di uno specifico accompagnamento e connettendo, in questo modo, le proprie risorse interne a quelle derivanti dai più ampi ecosistemi d’innovazione, rappresentati, nello specifico, da Harmonic Innovation promosso da Entopan.”

Aree di intervento

Tre i principali ambiti d’intervento del programma per favorire processi di cambiamento positivo:

1- l’organizzazione interna delle imprese sociali (con l’obiettivo di incidere nelle relazioni tra le persone, modificando le interazioni tra diversi livelli gerarchici, introducendo innovazioni organizzativi e di processo)

2- le relazioni con gli utenti (con l’obiettivo di generare nuove tipologie di prodotti e servizi facendo ricorso, ad esempio, a tecnologie di IoT per la teleassistenza, wearable, human augmentation, sensori o soluzioni di intelligenza artificiale, etc.)

3- le relazioni con gli ecosistemi locali e nazionali (con l’obiettivo di creare nuove interazioni tra soggetti rafforzando i network territoriali oppure quelli verticali, attraverso comunità virtuali, strumenti di weblogging, swarming tactics, piattaforme di interazione, etc.).

L’iniziativa ambisce a diventare cantiere permanente e luogo di riflessione e progettazione condivisa, restituendo alle imprese sociali una visione e una maggiore consapevolezza nell’adozione di soluzioni tecnologiche coerenti con i fabbisogni di innovazione delle persone e delle comunità locali. Human Tech, infatti, supporterà le imprese sociali nell’affrontare la transizione digitale, favorendo l’introduzione di modelli di pensiero critico con il quale orientare le politiche dell’innovazione, in un senso più equo, giusto, inclusivo.

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Le cooperative dal fango dell’Emilia: “La speranza è nella solidarietà

“Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio da una signora che abbiamo aiutato.  È sola e l’alluvione le ha distrutto tutto. Mi ha scritto: ho sentito la stretta della famiglia allargata, quella famiglia che ho scelto”.

La solidarietà, quella scattata nel mondo della cooperazione e quella che si è attivata in tutta la comunità romagnola, è “la speranza, la luce” che dà la forza e il coraggio di ripartire. 
Marco Conti è Presidente della Cooperativa Paolo Babini e del Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena, una rete di 5 cooperative sociali e 2 organizzazioni non profit fortemente radicata nel territorio e socia CGM.

In queste ore, il Consorzio e le cooperative stanno affrontando l’emergenza causata dall’alluvione che da oltre una settimana ha colpito la Romagna e anche il forlivese. “Non abbiamo mai vissuto una situazione così – esordisce Marco Conti – Ci siamo attivati subito. Prima rendendoci conto di ciò che era successo, contattando operatori e volontari. Per fortuna le nostre strutture non hanno subito danni diretti perché sono nella parte di città che non è andata sotto”. 

Passata la prima fase, è scattata la mobilitazione massiva per aiutare la parte di Forlì sotto l’acqua prima e nel fango dopo. “Stiamo cercando di portare aiuto alle persone più colpite, partendo da quelle che orbitano intorno alle nostre cooperative – spiega il Presidente di CSS Forlì-Cesena – Diamo supporto per svuotare le case allagate, spalare il fango, procurare beni di prima necessità e alloggi alternativi. Abbiamo attivato anche una raccolta fondi interna per aiutare colleghi e volontari colpiti”. 

I danni in città e nel territorio sono enormi, alle case, alle strade, alle attività produttive, all’agricoltura, con pericoli di frane ancora presenti. “Le persone che incontriamo – racconta Marco Conti – chiedono di essere rassicurate. Ci dicono: ma con la mia casa o la mia impresa in questa condizione, come farò a ripartire? Vediamo molti volti smarriti. Aiutiamo le persone a svuotare le case e a mettere le cose distrutte in strada per smaltirle. Capita che qualcuno vada a riprendersi dai propri cumuli alcuni oggetti sporchi e rovinati ma che hanno un significato affettivo. È straziante”. 

Oltre al supporto materiale, è stato attivato anche un supporto psicologico con professionisti che operano nei centri per gli sfollati e nelle zone più colpite della città. 

In una situazione davvero drammatica, la speranza rimane nella solidarietà“Ho visto sconosciuti che hanno preso la pala in mano e si sono messi a spalare. Molti giovani e giovanissimi – conclude il presidente di CSS Forlì-Cesena – La solidarietà è davvero esplosa, è stata come un grande abbraccio che abbiamo ricevuto, al di là dei campanili e anche delle differenze generazionali. Sentiamo vicino anche il mondo della cooperazione. A tutti chiediamo di aiutarci anche quando calerà il sipario mediatico su quanto accaduto perché ci vorranno mesi, forse anni, per tornare alla normalità”. 

Link utili per supportare le aree e le comunità colpite

Volontari SOS
www.volontarisos.it

Raccolta fondi per le cooperative e i soci colpiti dall’alluvione  
www.romagna.confcooperative.it/NEWS/PRIMO-PIANO

Raccolta fondi Caritas Forlì-Bertinoro
www.produzionidalbasso.com/project/forli-mia-emergenza-alluvione/ 

Donazione all’agenzia per la sicurezza territoriale e protezione civile dell’Emilia-Romagna
protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/conto-corrente-alluvioni-maggio-2023

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Servizi educativi: misuriamo l’impatto con kids4impact

Nell’ultimo anno, ci siamo chiesti come misurare l’impatto sociale che i servizi educativi delle realtà della rete CGM hanno sui territori.  

Per questo insieme a Consorzio PAN e al Consorzio Conopera abbiamo avviato Kids4impact, un progetto biennale realizzato con il supporto di Banca Intesa Sanpaolo e il sostegno di Fondazione Cariplo. 

L’obiettivo è quello di iniziare la prima sperimentazione di uno strumento creato per misurare l’impatto nei servizi educativi con il supporto scientifico di un partner che ci guiderà nel percorso, la Fondazione Zancan, e avviare un centro di competenza specifico. 

Il team di lavoro partirà dall’analisi e dallo studio delle esperienze e dei servizi 06 delle nostre reti, ma anche dalle nuove tendenze nella gestione dei servizi educativi. 

kids4impact è stato presentato agli Stati Generali CGM del 9 marzo, ora vorremmo coinvolgere alcuni servizi per iniziare a lavorare insieme su questo tema e avviare le prime sperimentazioni. 

Ti interessa entrare a far parte del campione di servizi 06 che contribuiranno a costruire e a sperimentare lo strumento?
Sei curioso di conoscere i risultati dell’impatto delle attività del vostro servizio con le famiglie e nel territorio

Il 30 marzo ore 17-19 abbiamo organizzato un webinar dove condividere il senso del progetto, gli obiettivi e i risultati che ci aspettiamo. Sarà anche l’occasione per entrare nel merito di alcuni contenuti che inizieremo ad approfondire con Zancan e per avviare la selezione dei servizi che parteciperanno alla sperimentazione. 

Per domande e approfondimenti scrivi a [email protected]

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Diversità e inclusione. Il faro è puntato sulle aziende

Diversità e Inclusione. Il faro è puntato sulle aziende

Oggi il tema della diversità e inclusione (per etnia, genere, disabilità, religione o credo, età, orientamento sessuale, status socio economico) è un tema caro non più solo alle imprese sociali che, per natura, hanno (o dovrebbero avere) un’attenzione innata all’inclusione, ma anche alle aziende for profit.

Non sono solo la volontà e l’etica a guidare le scelte di inclusione delle aziende, ma i dati di alcuni studi e ricerche (cfr. Diversity Brand Index) confermano quanto l’inclusione acceleri la crescita.
Nella sostanza le aziende più inclusive, che investono sulla D&I, hanno un ritorno sull’investimento superiore al 23%. Questo porta, da un lato, ad un loro riconoscimento esterno da parte dei consumatori che sono sempre più attenti a questi valori, e dall’altro, ad alimentare la loro reputazione positiva.

Da qualche mese a livello internazionale è stata pubblicata una norma specifica che si occupa dei temi di Diversity & Inclusion, la ISO 30415:2021, che indica linee guida sulla promozione della diversità e dell’inclusione nelle organizzazioni.

Visto il grande interesse riscosso durante il webinar organizzato con RINA, partner CGM sui sistemi di gestione, abbiamo chiesto a Daniela Asaro e Laura Trapani di RINA e alla prof.ssa Azzurra Rinaldi di Unitelma Sapienza di fare sintesi rispetto alle opportunità rispetto ai sistemi di gestione sul tema della D&I e su ciò che riguarda la riduzione del gender gap.

Quali sono gli obiettivi e i vantaggi della ISO 30415:2021? 

Laura Trapani, RINA _ Questo standard di riferimento, indirizzato a chi gestisce il capitale umano (HR), ha l’obiettivo di rappresentare una guida sulla D&I per le Organizzazioni, la loro Governance, i leader, i collaboratori e tutti gli stakeholder a prescindere dal settore operativo di riferimento. La sua finalità è quella di permettere a qualsiasi Organizzazione di dimostrare il suo impegno per la valorizzazione della diversità nell’ambiente di lavoro favorendo l’inclusione. Tra i vantaggi per l’Organizzazione certificata evidenziamo l’utilizzo di questa esperienza come dimostrazione di proprio interesse al tema, come sempre più richiesto in fase di gare pubbliche e private. Rina offre servizi di verifica di terza parte rilasciando l’attestazione dell’applicazione della Linea Guida 30415 in ambito di D&I.

 

Gender Equality Assessment: un punto di partenza

Daniela Asaro, RINA _ Rina unitamente ad UNITELMA Sapienza ed in particolare con la “Scuola di Economia di Genere” ha creato uno schema di assessment (valutazione). I temi che la valutazione analizza sono: selezione ed assunzione, gestione della carriera, equità salariale, genitorialità, worklife balance, prevenzione delle molestie sui luoghi di lavoro. Una delle diversità che devono essere valorizzate è quella di genere: la parità tra donne e uomini è una condizione necessaria per la realizzazione degli obiettivi di crescita, lavoro, coesione sociale a livello mondiale. Il PNRR ha destinato specifiche risorse alla “Certificazione della Parità di Genere”, nell’attesa che il governo deliberi le regole di tale attività, l’assessment proposto fornisce un punto di partenza per essere preparati nel momento in cui la certificazione darà accesso o punteggio per bandi e gare pubbliche o finanziamenti. La verifica avverrà attraverso un processo di assessment che prevede una valutazione documentale ed un audit presso l’organizzazione ed i suoi siti; sarà rilasciato un attestato e un rapporto con punti di forza e aree di miglioramento. Su richiesta dell’organizzazione RINA potrà fornire il servizio ulteriore di valutazione dell’implementazione delle azioni di miglioramento scaturite dall’attività di verifica.

 

Economia di genere: una questione di numeri

Azzurra Rinaldi, Unitelma Sapienza _  Nel 2021 le imprese femminili in Italia rappresentano il 26,6% del totale delle imprese. È un andamento di crescita costante negli ultimi 7 anni; una crescita 3,5 volte più rapida rispetto alle imprese create dagli uomini. Le donne decidono di aprire una propria impresa (anche) come reazione al fatto che sono meno ricercate dal mercato del lavoro; una volta uscite dal mercato per fare figli e dedicarsi al lavoro di accudimento e cura, non sempre risulta immediato e facile un reinserimento. Diverse di loro, quindi, decidono di mettere a valore competenze e skills maturati per avviare un’attività imprenditoriale propria.
In Europa ci sono 49 milioni di persone retribuite che si occupano di lavori di cura. Di questi il 76% sono donne.
La crisi derivata dalla pandemia ha colpito soprattutto i settori relazionali, quelli relativi ai servizi che hanno necessità di vicinanza, di prossimità e dove le donne rappresentano in Europa l’86% della forza lavoro.
In Italia è donna il 61% degli occupati delle cooperative, il 40,5% se consideriamo i soci, ma rappresentano “solo” il 25,6% della governance di queste imprese.
L’impatto del Covid sulle cooperative (in un momento in cui il tasso di crescita stimato era del 5,7%) ha influito negativamente per il 9,1%. Considerando la somma di questi dati, si arriva a un totale di 14,8% di mancata crescita.
È importante, ancora di più in questo periodo, mettere un focus sul tema di genere nelle imprese. La certificazione può rappresentare un argomento che può aiutare a rendere visibile ciò che rimane invisibile, a valorizzare l’apporto delle cooperative e la loro ricchezza, considerando anche che, secondo una ricerca della Camberra University, 7,5% è l’incremento del valore aziendale quando c’è un incremento delle donne nelle posizioni di leadership.

 

Il progetto Parità di Genere RINA4CGM

RINA, in collaborazione con CGM, ha lanciato il progetto “Parità di Genere: RINA4CGM” che prevede di applicare in forma gratuita a massimo 2 imprese sociali appartenenti al mondo CGM la check list di riferimento sul Gender Equality per valutare il posizionamento iniziale dell’organizzazione rispetto ai requisiti definiti.

E’ possibile proporre la propria candidatura entro il 31/12/2021 inviando una mail a [email protected] indicando in poche righe (3) il motivo che sostiene la propria candidatura.

Per informazioni rispetto ai criteri di selezione e ad ulteriori dettagli tecnici, la mail di riferimento è sempre quella di Simona Taraschi.

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Formazione News

Diversità e Inclusione: webinar sullo standard internazionale ISO 30415: 2021

Diversity&Inclusion: un webinar per scoprire insieme lo standard internazionale ISO 30415: 2021

Diversità e inclusione sono due concetti ormai imprescindibili per valorizzare le persone nelle loro diversità, abilità e caratteristiche all’interno delle organizzazioni, importanti e necessari per creare un ambiente di lavoro inclusivo e vincente. Anche nel PNRR si fa riferimento a queste tematiche. Può essere utile conoscere i dati disponibili e capire quale sia l’impatto delle politiche di genere e legate ai temi della diversità all’interno del Terzo Settore.

Nell’ambito della gestione delle risorse umane, da pochi mesi, è stato pubblicato uno standard internazionale (ISO) proprio sulla Diversity & Inclusion: la ISO 30415: 2021. Questa linea guida si propone di favorire un cambiamento interno alle organizzazioni, guidandole sia nella definizione di obiettivi strategici maggiormente sostenibili sul piano sociale e orientati alle politiche di inclusione, sia nella costruzione di un rapporto diverso con i propri portatori di interesse.

Ne parliamo insieme a Simona Taraschi, CGM, in dialogo con Azzurra Rinaldi, economista, esperta in economia di genere e docente di Economia Politica all’Università Unitelma Sapienza, e Daniela Asaro, Head of Health & Well-Being Certification Strategic Center RINA Services.

Iscrizioni

La partecipazione è aperta e gratuita per dipendenti e collaboratori dei Consorzi e Cooperative della rete CGM.
Iscrizioni al seguente link Iscriviti quiDownload programma.pdf

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Educazione Eventi News

Fuori è dentro: aperte le iscrizioni per la seconda edizione del workshop dedicato ai professionisti dell’educazione

Fuori è dentro

Come l’impresa sociale e l’outdoor education possono cambiare il futuro della scuola

Dopo l’esperienza dello scorso settembre nella cornice di Arte Sella, CGM ti invita alla seconda edizione del workshop FUORI è DENTRO: un’opportunità di confronto, scambio e riflessione dedicata ai professionisti dell’educazione.
Il workshop esplorerà le strade possibili utili per “cambiare la scuola” da fuori, valorizzando lo sport come strumento educativo e di inclusione, la didattica dei luoghi, le esperienze informali e le attività extra curricolari che arricchiscono competenze e skills di bambini e ragazzi.

La due giorni prevede un alternarsi di momenti di approfondimenti teorici ed esperienziali, ma anche e soprattutto di laboratori pratici in outdoor per passare subito dal dire al fare.

 

Il workshop è organizzato dal Consorzio CGM in co-progettazione con il Consorzio Proodos (NA) e la Società Sportiva Sant’Anastasia Calcio (NA) all’interno di Inclusi dalla scuola alla vita, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Programma

24 SETTEMBRE

12.30 | Arrivo e pranzo di benvenuto c/o Hotel la Casa Del Pellegrino, Sant’Anastasia (NA)

15.00– 16.30

Fuori dalla scuola: sport, cultura e altre esperienze
Maurizio de Giovanni, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo

Saluti istituzionali
Lucia Fortini, Assessore alla Scuola, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili della Regione Campania
Carmine Esposito, Sindaco di Sant’Anastasia

Introduzione al workshop
a cura di Giuseppe Bruno, Presidente Consorzio CGM, e Mario Sicignano, Presidente Consorzio Proodos

16.30-17.30 | Sport e Terzo Settore. Come lo sport può diventare strumento educativo e di inclusione.
Giuseppe Di Marzo, Presidente AC Sant’Anastasia, in dialogo con il Maestro di Judo Giovanni Maddaloni

17.30-18.30 | Estate 2021: le esperienze fuori e dentro la scuola
Sara De Carli, giornalista per Vita in dialogo con
– Cooperativa Stripes, Rho (MI)
– Cooperativa Occhi Aperti di Scampia (NA)
– Istituto Andrea Torrente, Casoria (NA)

20.00 | Cena al Ristorante Ristorame Cucina Popolare

 

25 SETTEMBRE

9.30-12.00 | Workshop paralleli: dalla teoria alla pratica

  • L’allenatore come operatore sociale: quando l’educazione passa dallo sport.
  • Educazione alle differenze: laboratorio per prevenire le discriminazioni nelle scuole.
  • Comunicare l’educazione: nuove tecniche e linguaggi con i giovani del magazine La Testata.

12.00-12.30 | Cosa portiamo FUORI?
Riflessioni e restituzione al termine del workshop con Flaviano Zandonai, Open Innovation Manager CGM

12.30 – 13.00 | I prossimi step di CGM
Il futuro dell’educazione e gli appuntamenti dedicati alla community con Francesca Gennai, Consigliere di amministrazione CGM con delega all’educazione

13.00 | Pranzo finale e salutiScopri il programma completo

Quando

Il 24 e 25 settembre 2021

Dove

Sant’Anastasia (NA)

Costo

Workshop con pernottamento di una notte + colazione presso l’Hotel la Casa Del Pellegrino, Sant’Anastasia (NA)

  • Opzione stanza singola
    €160 + 22% iva a persona
  • Opzione stanza doppia
    €150 + 22% iva a persona

Workshop senza pernottamento

  • €120 + 22% iva a persona

Tutte e tre le tariffe comprendono

  • 2 pranzi + 1 cena
  • Formazione e workshop

Iscrizioni

Iscrizioni entro il 12 settembre o fino a esaurimento posti a questo link Iscriviti qui

Informazioni

• Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected]

Per garantire un efficace svolgimento del workshop e la sicurezza di tutti nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti, la formazione è aperta a un massimo di 50 partecipanti muniti di Green Pass

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Finanza News

CGM Finance sottoscrive un nuovo accordo con l’European Investment Fund (EIF)

CGM Finance sottoscrive l’accordo per un nuovo strumento di garanzia con l’European Investment Fund

CGM Finance ha sottoscritto un nuovo accordo con l’European Investment Fund (EIF) per l’attivazione di un nuovo strumento di garanzia: il Pan-European Guarantee Fund (EGF). L’EGF fa parte del pacchetto generale di misure concordato dall’Eurogruppo il 9 aprile 2020 e ulteriormente approvato dal Consiglio Europeo il 23 aprile 2020.

Obiettivo

L’obiettivo dell’EGF è rispondere all’impatto economico della pandemia di COVID-19 garantendo che le imprese degli Stati membri partecipanti dispongano di liquidità a breve termine sufficiente per superare la crisi e siano in grado di continuare la propria crescita e sviluppo nel medio-lungo periodo. L’EGF, con una dimensione mirata di 25 miliardi di Euro in caso di contributi di tutti gli Stati membri dell’UE-27, è gestito dal gruppo BEI.

Il ruolo di CGM Finance

Terminato il periodo di due diligence, il FEI ha selezionato CGM Finance come intermediario finanziario.
Questo significa che il braccio finanziario di CGM potrà erogare finanziamenti alle PMI e Mid-Cap, che rispondono ai criteri di ammissibilità, con garanzia rilasciata dal FEI.
A fronte di questa garanzia, i cui costi sono sostenuti da CGM Finance, questa si impegna ad applicare condizioni vantaggiose che trasferiscano il beneficio finanziario alla controparte finanziata: ci saranno importanti sconti sul tasso di interesse dell’entità variabile a seconda del tasso iniziale diversamente applicato.

Gli interessati che desiderano presentare una richiesta di finanziamento possono contattare CGM Finance per verificare se corrispondono ai criteri di ammissibilità.

Tel. +39 030 28 07 466
[email protected]

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RINA e CGM: a dieci anni dall’inizio della collaborazione rinnovata la partnership

RINA e CGM

Rinnovata la partnership

A dieci anni dall’inizio della collaborazione tra CGM e RINA, uno dei più importanti enti di certificazione in Italia, abbiamo intervistato Jacopo Ferrando, Genoa & Milan Management System Certification Head.

Si parla del percorso della Rete CGM fin qui, dei cambiamenti delle certificazioni nell’imprenditoria social e del valore aggiunto che un sistema di gestione certificato apporta durante e dopo una pandemia.

Dieci anni di collaborazione tra RINA e la rete CGM rappresentano un bel traguardo.
Quali sono gli elementi fondamentali che hanno permesso di consolidare la partnership?

Assolutamente un importantissimo traguardo. Una chiara evidenza di quanto da sempre RINA cerca di costruire coi propri clienti: una partnership fondata su solide competenze che contribuisca alla nostra crescita e contemporaneamente a quella dei nostri Clienti.

Un decennio fa le Organizzazioni della rete CGM che avevano implementato un Sistema di Gestione ed ottenuto da RINA il relativo riconoscimento erano circa 120 e si parlava quasi esclusivamente di Sistemi di Gestione Qualità (ISO 9001).
Oggi le Cooperative certificate ammontano a 180 e sempre più spesso verifichiamo Sistemi di Gestione integrati in conformità a più norme quali ISO 14001 (ambiente) e ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro).

Come sono cambiate, se sono cambiate, le certificazioni delle imprese sociali della rete CGM in questo decennio?

Nel tempo si è lavorato insieme per sviluppare e diffondere la cultura dei Sistemi di Gestione: un modello di lavoro che permette di ridurre e controllare i rischi di qualsiasi natura nello svolgimento delle singole attività di ogni giorno. Sfruttando l’esperienza accumulata negli anni, le norme stesse di riferimento sono cambiate nel tempo e sono state revisionate dagli Organismi Internazionali preposti per favorire un approccio sempre più integrato e un’analisi dei rischi applicabili a ciascuna Organizzazione e di qualsiasi natura. Anche le Imprese sociali della rete CGM, nell’implementare i nuovi requisiti, hanno aggiornato i propri sistemi di gestione che risultano oggi sempre più aderenti al proprio contesto.

Il 2020 – a causa della pandemia da Covid-19 – è stato un anno terribile per molte aziende.
Avere i sistemi di gestione certificati ha significato avere una marcia in più per le imprese?

Le norme internazionali, come detto, sono state revisionate nel tempo e in particolare sono stati aggiunti alcuni requisiti in merito alla gestione del cambiamento. Questa terribile pandemia ha causato e causerà anche in futuro profondi cambiamenti nei contesti lavorativi e nei mercati di tutto il mondo. I dati che abbiamo a disposizione dimostrano che le aziende che hanno mantenuto attivo il loro sistema di gestione aziendale, pur nelle difficoltà, sono riuscite a garantire una continuità del business grazie all’organizzazione, alla capacità di reagire tempestivamente ai cambiamenti ed alla competenza delle proprie risorse.

Dall’osservatorio privilegiato di uno dei più importanti enti di certificazione in Italia quale è il RINA, si possono intuire i trend futuri in materia di sistemi di gestione che possono interessare anche alle imprese sociali della rete CGM?

Come detto, il contesto lavorativo e di mercato sta cambiando velocemente e ci si attendono nei prossimi anni grandi investimenti in temi di Sostenibilità Ambientale e di Responsabilità Sociale. Anche nel mondo CGM quindi ci aspettiamo un aumento di Sistemi di Gestione Integrati Qualità, Ambiente e Salute e Sicurezza, ma anche ulteriori passi verso temi di Responsabilità Sociale ed Anticorruzione (SA 8000 ed ISO 37001 ad esempio).

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Apre NeMOLab: segui l’evento in diretta

Parte NeMOLab per ricerca tecnologica sulle malattie neuromuscolari

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Parte NeMOLab per ricerca tecnologica sulle malattie neuromuscolari

NeMOLab è il primo polo di ricerca tecnologica in Italia, per lo sviluppo di programmi e progetti che rispondano ai bisogni di chi vive una patologia neurodegenerativa e neuromuscolare.

Al terzo piano dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, il NeMOLab è frutto della sinergia tra i Centri Clinici NeMO – da 13 anni in prima linea per la cura e l’assistenza delle persone con malattie neuromuscolari – e il Gruppo Cooperativo Gino Mattarelli (Cgm), da oltre trent’anni impegnato nel fare impresa sociale.

Nove laboratori interdisciplinari, 18 ricercatori e 10 partner tecnico-scientifici riconosciuti a livello internazionale, con l’obiettivo di sviluppare conoscenza e realizzare soluzioni tecnologiche che abbiano un impatto concreto per la vita quotidiana delle persone con patologie altamente invalidanti e progressive, quali la SLA, la SMA e le distrofie muscolari che interessano oggi circa 40.000 persone in tutto il Paese.

Sarà un viaggio nella tecnologia, con lo sguardo proiettato ad un futuro di possibilità.           

Con Fabrizio Sala, Assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia – Alberto Fontana, Presidente Centri Clinici NeMO    – Stefano Granata, Presidente NeMOLab    – Christian Lunetta, Direttore scientifico NeMOLab    – Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon    – Cristina De Capitani, Ricercatore Istituto Polimeri Compositi e Biomateriali del CNR    – Marco Sacco, Ricercatore STIIMA- CNR, Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il manifatturiero avanzato    – Loredana Zollo, Presidente corso di laurea in ingegneria biomedica, Università Campus Bio-medico di Roma    – Matteo Faustini, Cantautore e testimonial Centri Clinici NeMO    – Federico Rognoni, Influencer    – Christopher Castellini, Illusionista della mente e paziente Centri Clinici NeMO    – Marco Bosio, Direttore generale ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano    – Valeria Sansone, Direttore Clinico del Centro Clinico NeMO Milano    – Stefano Regondi, Amministratore delegato NeMOLab    – Marco Rasconi, Presidente UILDM. Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare .